“Quasi il 100 percento del petrolio greggio messicano sarà raffinato nel nostro paese per garantire una fornitura ininterrotta di carburante”, ha dichiarato martedì il presidente della Pemex Octavio Romero Urubez in una conferenza stampa.

Ha aggiunto che nel 2022 ridurremo le esportazioni giornaliere di greggio a 435.000 barili e l’anno prossimo ritireremo le vendite ai clienti esteri.

Questa mossa fa parte della politica di Lopez Obrador di aumentare la produzione interna di carburante. Al Jazeera ha riferito che il Messico attualmente esporta petrolio greggio e importa prodotti petroliferi come benzina e diesel.

Commentando la decisione della compagnia statale Pemex, il presidente del Messico ha affermato che “il petrolio appartiene al popolo, al popolo, per uso interno”. “Dobbiamo smettere di vendere petrolio greggio e comprare benzina e mantenere prezzi equi del carburante”, ha affermato il governo messicano in una nota.

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Se rispettato, l’impegno di Pemex significherebbe il ritiro di una delle più grandi società del settore dal mercato internazionale del petrolio greggio. Al suo apice nel 2004, Pemex ha esportato quasi 1,9 milioni di barili al giorno nelle raffinerie in Giappone e India e ha partecipato alle riunioni dell’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio (OPEC).

Al-Jazeera ha riferito che le raffinerie in Corea del Sud e India subiranno le maggiori perdite derivanti da questa decisione.